Si tratta di un recupero edilizio di una porzione edificata dei primi dell′ottocento utilizzata a convento e abbandonato nei primi del novecento. L′edificio interamente in pietra con solai lignei è stato riportato alle sue caratteristiche originarie. La notevole mole di libri del proprietario ha determinato la scelta di utilizzare tutta la zona giorno a libreria/biblioteca. La cucina è posizionata nel centro della casa e diventa il fulcro "disimpegno". Le porte di passaggio sono quindi diventate "elemento" cromatico e cardine del progetto: una abilissima artigiana ha creato due vetrate artistiche in vetro "cattedratico" che sono state inserite nelle porte in ferro su misura. Il risultato è un gioioso gioco di luci e di citazioni alla cultura e alla simbologia dei proprietari: entrambi legati alla cultura classica orientale e alla medicina tradizionale cinese.